Un motivo assurdo avrebbe portato alla morte di Ciro Luongo, il poliziotto ucciso dal figlio della compagna. Cosa è successo.
Non solo il recente cadavere scoperto in giardino. In queste ore un’altra vicenda di cronaca ha lasciato tutti a bocca aperta. In provincia di Napoli, precisamente a Melito, un uomo, Ciro Luongo, poliziotto, è stato ucciso dal figlio della sua compagna. A far degenerare la situazione tra i due sarebbe stata una futile motivazione legata ad un animale domestico: un pappagallo.
Ciro Luongo ucciso: i fatti
Sta facendo molto discutere il terribile episodio che ha visto un poliziotto, Ciro Luongo, perdere la vita a Melito, in provincia di Napoli. Ad ammazzare l’uomo sarebbe stato il figlio della compagna. Secondo quanto si apprende, tra i due c’erano dei dissidi che si trascinavano da tempo. L’ultima lite, poi, è arrivata ad un punto di non ritorno con il ragazzo, un 21enne, che avrebbe pugnalato a più riprese l’uomo, togliendogli la vita.
Come sottolineato da diversi media, il ragazzo sarebbe scappato dopo il delitto ma successivamente è stato rintracciato per l’interrogatorio del caso e le indagini coordinate dal sostituto procuratore di Napoli nord Cesare Sirignano.
La testimonianza e il movente
Fin dalle prime battute è stato chiaro che a scatenare la lite terminata con la morte del poliziotto era stato un motivo futile. Pare che i due abbiano discusso per la fuga di un pappagallino. La Polizia di Stato, come riportato da SkyTg24, ha successivamente confermato il movente intercettando un testimone oculare: il figlio del poliziotto ucciso e della sua compagna. Secondo quanto emerso, tutto sarebbe riconducibile alla scarsa attenzione prestata dal figliastro della vittima, che ha fatto scappare un pappagallo non sincerandosi della chiusura della porta finestra di un balcone in camera da letto. Da qui la discussione e le varie coltellate al petto che non hanno lasciato scampo a Luongo.
